Disfunzione delle ghiandole di Meibomio (DGM): è la causa degli occhi secchi?
La disfunzione delle ghiandole di Meibomio potrebbe essere uno dei problemi oculari più comuni, di cui però non avete mai sentito parlare.
Le ghiandole di Meibomio sono una particolare tipologia di ghiandole presenti nelle palpebre. Le ghiandole di Meibomio devono il loro nome a Heinrich Meibom, il medico tedesco che le ha descritte e disegnate per primo nel lontano 1666.
Ci sono circa 25-40 ghiandole di Meibomio nella palpebra superiore e 20-30 in quella inferiore. Queste ghiandole secernono secrezioni lipidiche sulla superficie dell’occhio, che impediscono alle lacrime di evaporare troppo in fretta.
Per disfunzione delle ghiandole di Meibomio (DGM) si intende un blocco o un’anomalia di altro tipo in queste ghiandole che non secernono una quantità sufficiente di lipidi nelle lacrime. Poiché il film lacrimale sulla superficie dell’occhio evapora troppo rapidamente, la DGM è associata alla secchezza oculare. Inoltre, è collegata a un problema delle palpebre chiamato blefarite.
Un altro nome della DGM è "meibomite."
Fattori di rischio della DGM
Sono numerosi i fattori che possono aumentare il rischio di DGM.
Così come il rischio della secchezza oculare, anche il rischio di DGM aumenta con l’avanzare dell’età. Le persone oltre i 40 anni corrono un rischio significativamente maggiore di svilupparla rispetto ai bambini o ai giovani adulti.
La DGM spesso è la causa sottostante della secchezza oculare.
Uno studio condotto su 233 adulti (91% uomini; età media 63 anni) ha osservato che il 59% dei soggetti presentava almeno un segno della DGM.
Un altro fattore da considerare è l’origine etnica. Una revisione approfondita delle ricerche pubblicate riguardo la DGM, ha mostrato che fino al 69% della popolazione asiatica in Thailandia, Giappone e Cina aveva una disfunzione delle ghiandole di Meibomio. In confronto, altri studi hanno rilevato che solo il 20% dei bianchi non ispanici negli Stati Uniti e in Australia è affetto da DGM.
Anche l’utilizzo del trucco sugli occhi contribuisce alla DGM. L’eyeliner e altri cosmetici possono ostruire l’apertura delle ghiandole di Meibomio, in particolare se le palpebre non vengono accuratamente pulite e tutte le tracce di trucco non vengono rimosse prima di andare a dormire.
Alcuni ricercatori ritengono che anche l’utilizzo delle lenti a contatto possa far aumentare il rischio di DGM. Una ricerca recente ha mostrato che le alterazioni delle ghiandole di Meibomio sono associate all’uso di lenti a contatto; tali alterazioni persistevano anche dopo aver interrotto l’uso delle lenti per un periodo fino a sei mesi.
Tuttavia, non è chiaro se l’uso di lenti a contatto sia davvero una causa della DGM e la maggior parte dei ricercatori sostiene che sono necessari ulteriori studi per determinare se i portatori di lenti a contatto siano maggiormente a rischio di DGM.
Come si riconosce la DGM?
I sintomi della DGM, ossia rossore agli occhi, sensazione di sabbia negli occhi, prurito agli occhi e visione sfocata, sono quasi identici a quelli della sindrome dell’occhio secco.
Solo un oculista potrà dirvi con sicurezza che siete affetti da DGM.
L'oculista potrebbe adottare una tecnica molto semplice per rilevare la presenza di DGM, ovvero facendo pressione sulla palpebra fino a che non fuoriesca il contenuto delle ghiandole di Meibomio. Spesso a un oculista esperto basta osservare queste secrezioni per determinare se si tratti di DGM.
Le ghiandole di Meibomio secernono lipidi che stabilizzano il film lacrimale al fine di mantenere umida e confortevole la superficie degli occhi.
Dato che questa disfunzione compromette la stabilità del film lacrimale, il vostro oculista potrebbe anche esaminare la qualità, la quantità e la stabilità delle lacrime.
Un test comunemente utilizzato è quello del “tempo di rottura del film lacrimale” (TBUT, Tear Break Up Time). Si tratta di un test semplice e indolore, che prevede l’applicazione di una piccola quantità di colorante nel film lacrimale presente sulla superficie anteriore dell’occhio. Dopo aver applicato il colorante, l'oculista esamina l’occhio con una luce blu cobalto (che fa brillare le lacrime) per osservare la velocità con la quale il film lacrimale perde stabilità (ossia si rompe) sull’occhio.
Trattamenti per la DGM.
In passato, il trattamento che veniva solitamente consigliato per la DGM era l’applicazione di impacchi caldi sulle palpebre che venivano poi massaggiate. Questo trattamento aveva lo scopo di sciogliere e far fuoriuscire l’accumulo di secrezione lipidica densa che bloccava le aperture delle ghiandole di Meibomio.
L’applicazione di compresse calde e di massaggi alle palpebre di solito non sono del tutto efficaci nell’alleviare i sintomi da DGM.
Purtroppo, gli impacchi caldi e i massaggi non sono sufficienti per risolvere in modo adeguato il problema e ripristinare il normale funzionamento delle ghiandole di Meibomio.
Un’altra opzione consiste nell’analizzare le ghiandole di Meibomio. Questo trattamento prevede l’applicazione di un collirio anestetizzante nell’occhio. L’oculista utilizza poi il terminale di uno strumento portatile per sondare e dilatare le aperture delle ghiandole di Meibomio (vicino alla base delle ciglia). Si tratta di una procedura piuttosto efficace, ma al contempo anche abbastanza fastidiosa.
Attualmente sono disponibili nuove opzioni terapeutiche, tra queste c’è:
Un sistema di pulsazione termica, ovvero un dispositivo medico ambulatoriale che applica sulle palpebre una quantità di calore sufficiente a sciogliere i depositi cerosi presenti nelle ghiandole di Meibomio. Contemporaneamente, esercita una pressione pulsata sulla palpebra per aprire tali ghiandole e svuotarne interamente il contenuto.
Il dispositivo viene fissato alla palpebra per una sessione di trattamento di 12 minuti ed è stato sviluppato in modo che il calore o la pressione esercitati sulle palpebre non arrivino al bulbo oculare. La ricerca ha mostrato che un singolo trattamento di pulsazione termica migliora notevolmente le secrezioni delle ghiandole di Meibomio e i sintomi della secchezza oculare fino a tre anni.
I sistemi di trattamento con calore e pressione utilizzano una fonte di calore portatile a LED che scalda la superficie interna ed esterna delle palpebre per sciogliere le secrezioni cerose intrappolate all’interno delle ghiandole di Meibomio.
Dopo aver applicato una quantità di calore sufficiente a sciogliere le secrezioni, l’oculista eserciterà una pressione sul margine delle palpebre per liberare le ghiandole di Meibomio ostruite, monitorando direttamente il processo. Questo trattamento di solito richiede meno di otto minuti.
Alcuni studi hanno mostrato che il trattamento con calore e compressione per la DGM migliorava in modo significativo i suoi segni e i sintomi e la secchezza oculare da due a quattro settimane dal trattamento.
Per trattare la DGM vengono utilizzanti anche impacchi riscaldanti adesivi e monouso. Gli impacchi sono applicati alle palpebre esterne e collegati con un cavo a una piccola unità riscaldante, portatile e riutilizzabile. Dopo la fase di riscaldamento di 12 minuti, l’oculista utilizza uno strumento, detto pinza per espressione, che comprime le palpebre per aprire e svuotare le ghiandole di Meibomio ostruite.
Uno studio pilota su uno di questi sistemi ha dimostrato che si tratta di un trattamento efficace per la DGM e la secchezza oculare, che ha ridotto segni e sintomi dell’occhio secco persistenti per almeno sei mesi. Non sono stati rilevati simili miglioramenti nel gruppo di controllo di pazienti che utilizzavano ogni giorno impacchi caldi applicati in casa.
Terapie combinate per le ghiandole di Meibomio
Alcuni oculisti consigliano una combinazione di trattamenti per la DGM e la secchezza oculare. Tra le terapie consigliate in aggiunta ai trattamenti sopra citati c’è la
Terapia con luce pulsata ad alta intensità (IPL, intense pulsed light). Questo trattamento, utilizzato da anni dai dermatologi per curare l’acne rosacea, si è dimostrato efficace anche per alleviare i sintomi della DGM e della secchezza oculare.
Il trattamento IPL dura circa 20 minuti e prevede l’applicazione di impulsi intensi di luce visibile e infrarossa sulle palpebre. Di solito la terapia prevede varie sedute di trattamento a distanza di un mese.
Si ritiene che il trattamento IPL riduca l’infiammazione delle palpebre che causa l’ostruzione delle ghiandole di Meibomio. Uno studio della durata di tre anni condotto sull’IPL ha mostrato risultati promettenti per la cura della DGM, con il 93% dei soggetti soddisfatti del miglioramento dei sintomi da secchezza oculare dopo una serie di sedute di IPL.
La pulizia meccanica delle palpebre è un altro trattamento ambulatoriale per la blefarite che si è mostrato efficace nel ridurre i sintomi della DGM. Lo strumento portatile ripulisce delicatamente il margine delle palpebre con una spugna medica rotante che grazie alla sua azione esfoliante rimuove la causa dell’infiammazione, ossia il biofilm che può formarsi sulle palpebre e che blocca le ghiandole di Meibomio. Il trattamento impiega in genere meno di dieci minuti per pulire tutte e quattro le palpebre.
Pulizia manuale delle palpebre. Per questo trattamento l’oculista utilizza uno strumento portatile per disincrostare una sostanza chiamata cheratina e altri detriti che possono aderire ai margini delle palpebre e bloccare l’apertura delle ghiandole di Meibomio. La ricerca ha mostrato che la pulizia delle palpebre fornisce un sollievo statisticamente significativo dai sintomi di secchezza oculare e ripristina il funzionamento delle ghiandole di Meibomio dopo un mese di trattamento.
Collirio antibatterico. Come mostrato da alcuni studi, un collirio antibatterico può aiutare a risolvere la DGM. Durante l’esame oculare, l’oculista valuterà se si tratti di una possibile soluzione per voi.
Collirio a base di ciclosporina. La ciclosporina è un agente che modifica in modo specifico la risposta immunitaria dell’organismo. Questo farmaco è contenuto in alcuni colliri su prescrizione utilizzati per gestire i sintomi di occhio secco.
Integratori a base di Omega-3. Alcuni oculisti consigliano l’assunzione di integratori contenenti acidi grassi Omega 3 come trattamento supplementare con quelli indicati in precedenza per la DGM. Una dieta ricca di Omega-3 potrebbe ridurre anche il rischio di episodi futuri di DGM. Sembra che questi acidi grassi fondamentali aiutino a eliminare l’infiammazione associata alla DGM e a ridurre il rischio di congestioni cerose all’interno delle ghiandole di Meibomio.
Rivolgetevi a un oculista
Solo un oculista potrà accertare se siate affetti da DGM e prevedere le migliori opzioni di trattamento in base alle vostre necessità.
Pagina pubblicata in lunedì 3 maggio 2021